Lapo Elkann sarebbe stato fermato dalla polizia per eccesso di velocità e trovato in possesso di 4 grammi di cocaina.
Nuovi guai con la legge per Lapo Elkann: il rampollo della famiglia Agnelli sarebbe stato fermato dalle forze dell’ordina a settembre nella zona di Portofino, mentre superava il limite di velocità imposto dalla legge a bordo della sua Ferrari. Elkann sarebbe stato multato e poi, a 10 chilometri di distanza, sarebbe stato nuovamente fermato dalle forze dell’ordine, che gli avrebbero trovato addosso 4 grammi di cocaina. Sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta di cui la pm Silvia Saracino – a quanto riporta Leggo – avrebbe chiesto l’archiviazione.
Lapo Elkann: la cocaina e il fermo
Nel 2005 Lapo Elkann è stato ricoverato in ospedale a causa di un abuso di sostanze mentre nel 2019 ha dovuto seguire un lungo percorso di fisioterapia dopo un grave incidente a bordo della sua fuoriserie in Israele.
A quanto riporta Il Fatto Quotidiano il rampollo della famiglia Agnelli ci sarebbe “cascato” di nuovo: a settembre infatti sarebbe stato protagonista di un fermo delle forze dell’ordina a causa del suo eccesso di velocità nella zona tra Portofino e Santa Margherita. A seguire le forze dell’ordine avrebbero trovato 4 grammi di cocaina nell’auto di Elkann, attualmente iscritto nel registro degli indagati insieme a un amico che sarebbe stato con lui. La pm Silvia Saracino avrebbe chiesto l’archiviazione dell’inchiesta poiché la dose di cocaina sarebbe stata in quantità limitata (e dunque compatibile con l’uso personale).
Il grave incidente a Tel Aviv e la decisione di cambiare vita
Al momento Lapo Elkann non si è espresso sulla vicenda e, dopo l’incidente che lo ha visto protagonista in Israele nel 2019, ha più volte affermato di voler cambiare vita:
“Ho deciso di cambiare vita. Voglio supportare gli altri e fare quel che posso per aiutare con la mia fondazione”, aveva annunciato a Storie Italiane, mentre a proposito dell’incidente aveva detto al Corriere della Sera: “Voglio ringraziare Dio di avermi dato la possibilità di ridarmi la vita. Voglio dedicare il mio tempo, il mio cuore e risorse economiche a fare del bene occupandomi della mia Onlus, che non è un capriccio da bambino viziato“.